I lavoratori dipendenti che abbiano maturato i requisiti minimi previsti per il pensionamento anticipato con quota 103 (62 anni+41 contributi) possono rinunciare all’accredito della quota dei contributi a proprio carico (esempio 9,19%) e vedersi riconosciuto in busta paga l’equivalente della somma che però sarà soggetta a imposizione fiscale.
In connessione alla pensione anticipata quota 103 il dipendente che matura i requisiti nell’anno 2023 e decide di proseguire l’attività lavorativa può avere un incentivo in busta paga pari a 9,19 contributi a carico dipendente che gli verranno corrisposti in busta paga anziché essere versati all’INPS.
A cura del Dott. Roberto Vinciarelli – Consulente del Lavoro e Analista normativo